Il metodo analogico di BORTOLATO
- Dott.ssa Federica Firullo
- 31 ago 2018
- Tempo di lettura: 3 min
FARE..PENSARE..CONTARE.. ANALOGICAMENTE
Nonostante le alte temperature di questi giorni, tipica caratteristica delle nostre amate estati al sud, non ci facciamo comunque mancare il tempo da dedicare alle nostre sperimentazioni ludico-didattiche per i bimbi dai 3 ai 6 anni. Volete sapere di cosa stiamo parlando? Bene, cominciamo subito.
Abbiamo già mostrato nelle settimane precedenti un esempio pratico di applicazione del metodo analogico di Camillo Bortolato (con bambini dai 9 ai 10 anni) lavorando con la linea del 100 e relativo strumento, consentendoci così di svolgere le nostre operazioni tramite un conteggio intuitivo e logico che usa immagini e sperimentazioni pratiche. Adesso vediamo come lo stesso metodo si possa applicare con i più piccoli alla scoperta del Fare, Pensare e Contare, tutte azioni che permettono al bambino di acquisire consapevolezza di sé e della realtà che lo circonda sperimentando continuamente le proprie capacità. Queste permettono anche di lavorare con il potenziamento di quei prerequisiti che in alcuni bambini potrebbero già dare avvisaglie su ipotetiche difficoltà legate all’ambiente linguistico, quantistico e logico. Il Metodo Analogico, infatti, fa leva sull’intuito dei bambini per trasformare l’apprendimento in un gioioso volo di scoperta di sè

I bambini meravigliano sempre noi adulti per le soluzioni pratiche e semplici che danno a certi rebus che alcune volte appaiono apparentemente impossibili da risolvere! Con il loro intuito spontaneo ci dimostrano come si possa apprendere facilmente, poiché l’intelligenza non è collegata allo sviluppo del corpo ma, da ciò che confermano anche le ricerche attuali, essa “non ha età”. Un bambino nasce con il suo processore (volendo utilizzare termini moderni) già pronto, ma con l’hard disk vuoto da riempire urgentemente! I piccoli immagazzinano i dati di giorno e rielaborano il tutto durante il sonno e quando non si può intervenire sull’intelligenza dataci in dono, possiamo accrescere le capacità di memoria sfruttando le qualità specifiche di cui ogni soggetto è dotato in potenza, basta creare le giuste condizioni affinchè ciò si trasformi in atto.
Fare, Pensare e Contare hanno dedicata ognuno di essi, un’area specifica del nostro cervello che è bene allenare uno per volta… sarà lui stesso poi a mettere tutto insieme e, quando ci potrebbero essere Difficoltà specifiche legate ad una di queste aree, percorsi esperienziali adattati ad ogni situazione consentiranno sicuramente un approccio diverso allo sviluppo degli apprendimenti.
PRIMI VOLI – FARE -

Nel primo libro dedicato al fare, lo scopo è quello di «scoprire la dimensione del piccolo», essendo le cose grandi fatte di piccole unità. L’unità è un quadratino di un cm circa di lato, su cui si andrà a lavorare per la comprensione, immaginandolo come una stanza dove correre da un angolo all’altro, distendendosi sul pavimento a proprio piacere: è immaginando e sperimentando questo con il bambino che lo metteremo nelle condizioni di lavorare con il foglio che gli verrà presentato dopo, dove saranno segnati nei quadratini dei puntini che indicano l’angolo verso cui andare. Sarà poi la matita a giocare, inciampare e avanzare sui percorsi che tracceremo.
Il libretto è suddiviso in varie unità che richiedono di essere svolte una per volta nel tempo necessario, nel rispetto dei tempi di ogni bambino; importante rispettare una certa ritualità prima di iniziare ogni attività in modo da abituare i piccoli allo svolgimento sincronico delle azioni che vanno compiute, con spiegazioni chiare e simulazioni delle attività se necessario. Importante concepire la sperimentazione di uno stato di concentrazione e serenità, specifico e diverso per ogni bambino.

La mano è più lenta del cervello in queste prime fasi perché ancora inesperta, ha bisogno di essere esercitata ad una certa dimistichezza che comincia dalla giusta impugnatura della matita, molti bambini inizialmente falliscono per la loro impulsività naturale. Utile mostrare degli esempi facendo vedere come la linea debba correre lentamente ma senza fermarsi sul foglio, correggendo sempre la direzione le prime volte. Importante in queste prime fasi lavorare sull’intelligenza emotiva più che su quella cognitiva:
- Raccogliere le energie
- Protrarre lo sforzo
- Gestire la frustrazione
- Non fare confronti con i compagni
- Sapere che i risultati arrivano come premio dopo la fatica
Buon “primi voli” laboratoriali e… al prossimo post per scoprire gli altri due libretti cosa propongono.
Comments